venerdì 8 aprile 2011

Pareri sulla situazione Giapponese e sulla ricaduta decisionale Italiana.

Dall'11 marzo viviamo sentimenti di angoscia relativamente a quanto sta accadendo in Giappone.
Tragicamente già colpiti in passato da simili situazioni, oggi quelle popolazioni si trovano a confrontarsi con un terremoto di forza devastante (che tra le altre cose si è ripetuto nelle scorse ore con una scossa pari al 7.4 grado Richter) uno tsunami con forza incredibile e la crisi nucleare dei reattori della centrale di Fukushima.
Greenpeace ha inviato in terra nipponica, come solito fare in questi casi problematici, esperti che stanno monitorando ciò che accade all'ambiente ed alle persone interessate dalla fuoriuscita radioattiva.
Al momento...
Giuseppe Onufrio
Giuseppe Onufrio
 "abbiamo due squadre, una continua a fare la valutazione dell’esposizione della radioattività esterna. La seconda squadra invece si occuperà di più di fare delle analisi sulle matrici alimentarie quindi sul cibo, la contaminazione della carne, verdure, pesce eccetera…" afferma Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, che aggiunge inoltre "Abbiamo sentito che adesso la Tepco sta iniettando azoto dentro gli impianti, questo per ridurre il rischio di esplosione di idrogeno, il che significa, come anche alcune fonti americane hanno detto (ricordiamo che i reattori sono di tecnologia americana della General Elettric, la stessa tecnologia che abbiamo a Caorso, e che stavamo costruendo a Montaldo di Castro), che almeno il reattore 1 e il 70% delle barre è danneggiato. Siamo ancora molto lontani da una situazione di stabilità e la fusione del nocciolo continua. C’è ancora il rischio che ci sia un’esplosione causata dalla produzione di idrogeno dentro il reattore".

Le affermazioni di Onufrio non fanno altro che confermare le paure che avevamo già manifestato nei post precedenti e cioè che la situazione stia vivendo non una fase di stallo ma un processo che va assolutamente fermato per tempo.

I reattori non sono ancora sicuri e manifestano seri problemi strutturali che inducono a pensare che le perdite non siano così da sottovalutare.

Onufrio aggiunge che "dobbiamo ricordare che mettendo acqua dentro il reattore, la reazione nucleare viene alimentata, quindi loro mettono acqua insieme a acido borico; l’acqua è acqua di mare, l’acqua di mare contiene sale che corrode ulteriormente l’impianto, quindi è una situazione che non può andare avanti per sempre. E’ chiaro che è la dimostrazione però che in questi casi l’industria nucleare non sa cosa fare quando il reattore esce fuori controllo".

La paura quindi, anche se lontana (si spera), è che la faccenda "scappi di mano" e si possa arrivare a una nuova Chernobyl.

Noi ci limitiamo a seguire le informazioni che arrivano dal Giappone, scarse e frammentarie, continuando a sperare che tutto si possa risolvere in fretta e positivamente.

Nel frattempo in Italia la questione nucleare è stata affidata al Prof. Veronesi, che in passato ha manifestato un atteggiamento possibilista nei confronti del tema in oggetto.

L'11 e il 13 Giugno si andrà a votare il referendum e Legambiente si sta muovendo per promuovere il suo punto di vista, negativo, in merito al ritorno al nucleare dell'Italia. La tesi dell'associazione è che “Non sarà sostituendo una risorsa scarsa come il petrolio con una risorsa ancora più scarsa e presidiata militarmente, come il nucleare, che si potrà sperare in un futuro di benessere e pace per la comunità globale” ed argomenta il discorso con queste affermazioni: "È paradossale che la Germania sia leader nello sviluppo del solare e l’Italia, dove il sole non manca, voglia tornare all’atomo: proprio quando i dati sostengono il contrario. Nello scorso anno si è infatti verificata una forte crescita della produzione da rinnovabili che è arrivata a coprire il 22,1% dei consumi elettrici italiani, e oltre il 25% della produzione elettrica nazionale grazie a idroelettrico, eolico, fotovoltaico, biomasse, geotermia (dati Terna). È cresciuto anche il contributo dell’eolico, che ha prodotto 8.374 GWh (+29% rispetto al 2009) e del fotovoltaico, con 1.600 GWh (+136%), ma anche delle biomasse, con 6.500 GWh (+10%) mentre l’idroelettrico è rimasto stabile a 49.369 GWh"

Anche in questo caso, leggiamo pareri diversi che meritano comunque tutta l'attenzione possibile.
La linea che abbiamo sempre seguito in questo blog è quella di informarsi il più possibile, sentendo tutte le campane, per raggiungere un grado di consapevolezza tale da poter votare senza dubbi di sorta.

Ricordo ai "non aventi diritto" al voto a causa della loro minore età, ma consapevoli in conoscenza tecnica, che possono comunque esprimere la loro opinione nel sondaggio presente nella pagina principale del blog, nella colonna centrale.

A presto e buono studio.
GAGiuliani

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FONTE
Mondonews24
Mondonews24

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma immettendo azoto per raffreddare, non si rischia che questo si combini con l'ossigeno liberato dall'evaporazione dell'acqua, diventando diossido di azoto?

GianAchille Giuliani ha detto...

Anche se accadesse, sarebbe il minore dei mali, vista la situazione.
Adesso è fondamentale evitare il disastro.
Persone stanno morendo proprio per questo, lavorando sodo cercando di stabilizzare la situazione.
Del resto si discuterà poi, se servirà farlo.

Anonimo ha detto...

Io però rimango del parere che sarebbe stato meglio prevenire che curare... Magari questo fatto, che ci sono persone che si sacrificano, può far riflettere sulla gravità della scelta cui andiamo incontro...

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